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Descrizione

L'attuale nome della Città, secondo tradizione, deriva dall'albero del sughero presente in grande quantità all'interno del territorio comunale e nelle zone limitrofe, quest'ultime un tempo parte del territorio di Soverato e oggi appartenenti ad altri comuni.

Soverato, provincia di Catanzaro, davanti al Golfo di Squillace sul Mar Jonio, è un centro balneare importante poiché vanta alcune delle spiagge più belle e caratteristiche della Calabria, dai sassolini bianchi alla sabbia fine e chiara, accarezzate da acque cristalline. Non a caso tutti la definiscono la "perla dello Jonio", perché è l’unico termine che le calza a pennello. Di Soverato, in realtà, ce ne sono diverse: Soverato Marina, lungo la costa, dove si concentra la maggior parte della popolazione, Soverato Superiore su una bassa collina tra le valli del fiume Ancinale e del torrente Beltrame, Soverato Vecchia, la città antica, di cui rimangono resti e memorie, abbandonata perché distrutta da un violento terremoto nel 1783. Il suo clima è caldo-temperato con un inverno più piovoso rispetto all’estate, con dicembre mese più umido, giugno il più secco, agosto il più caldo con una temperatura media sui 26°C.

Le prime notizie ufficiali di Soverato sono del X secolo d.C. quando sulla collina, che sovrasta la costa, vi era un abitato chiamato Soberatum, nome subentrato al più antico Poliporto. In realtà il luogo era abitato in tempi più remoti visto che in località Sant’Antonio sono state trovate tombe a forno scavate nella roccia, risalenti al popolo italico preellenico dei Siculi. Il luogo fu raggiunto anche dai Greci e dai Romani, come testimoniano oggetti di vario tipo, monete greche d’argento, di diverse zecche, cocci e resti di pavimenti e tombe. Tra i tanti, in un sepolcro in località Miceli, è stato rinvenuto un anello d’oro con pietra d’agata forata sostenuta da un filo d’oro senza saldatura, sulla quale è inciso un legionario romano con elmo, scudo e arco poggiati a terra, in atto di preghiera con le mani alzate rivolte verso al cielo, con uno scarabeo, animale sacro nella religione egizia.

Nell’Alto Medioevo si hanno notizie di scorribande saracene sulla costa, il che fa trasferire l’abitato verso la collina. Poi arrivarono i Bizantini, che lasciano termini della loro lingua, e quindi i Normanni che fondano il Regno di Sicilia. Soveratofece parte della contea normanna di Squillace, per poi passare sotto la gestione amministrativo-politica di Catanzaro al tempo degli Svevi, tra il 1191 e il 1266. Segue il dominio degli Angioini, fino al 1442, e del ramo spagnolo degli Aragonesi. Nel 1497, assieme a Squillace, è un gioiello urbano della dote di Sancha d’Aragona, sposa di Jofrè Borgia. Qualche anno dopo, per via delle continue e cruente incursioni turche, gli aragonesi fanno costruire un sistema difensivo con castelli e torri marittime ma, nonostante ciò, nel 1594 Soverato e altri centri vengono messi a ferro e fuoco da Scipione Cicala, un genovese convertito all’Islam diventato visir e pascià.

La vita riprende ma, circa duecento anni dopo, un cruento terremoto oltre che creare parecchi morti in tutta la Calabria, distrugge del tutto Soverato che viene ricostruito sulla collina antistante al paese colpito: nasce Soverato Superiore. Intanto fervono le attività commerciali e Soverato diventa un centro marittimoimportante per la costa ionica e la costruzione della ferrovia nel 1875 permette di allargare i traffici verso l’interno. L’abitato si ingrandisce anche grazie alla presenza di gente, pescatori e commercianti, provenienti, non solo dalla stessa Calabria, ma dalla Costiera Amalfitana, dalla Puglia e dalla Sicilia. Una forte identità marinara, tanto che nel 1881 sulla costa è trasferito il municipio di Soverato Superiore e nasce Soverato Marina.

È il turismo, soprattutto quello estivo balneare, la voce economica maggiore di Soverato. Resistono l’agricoltura, nella produzione di cereali, frumento, foraggi, ortaggi, olivo e frutta, soprattutto uva e agrumi, e l’industria alimentare di trasformazione lattiero-casearia. La pesca pure riveste una certa importanza in particolare quella del tonnetto alletterato. Presente anche l'artigianto del vetro e del legno.

In merito agli eventi di Soverato, tra mare e collina, la cittadina fa il pienone di appuntamenti durante la stagione estiva, con diverse sagre, manifestazioni culturali, musicali e religiose.

Alcune da ricordare, aluglio, a ridosso della festività di Sant’Anna, nell’ultimo fine settimana, si svolge la Fiera degli Angeli, con Soverato che si trasforma in un grande mercatino dove trovare di tutto, da oggetti di artigianato a prodotti enogastronomici. La seconda domenica di agosto si tiene la festa della Madonna a Mare che ricorda la costruzione della chiesetta di Portosalvo nel 1908, da parte di Rocco Caminiti, pescatore, commerciante e sindaco di Savorato, per essersi salvato da un naufragio.

Sempre in agosto, molto apprezzata è la Sagra del Pesce fritto. Il 15 settembre si celebra la patrona della città, Maria Santissima Addolorata, che vede la preparazione di uno dei piatti tipici di Soverato, le melanzane ripiene.

In tempo di Pasqua, Soverato Superiore diventa la location di riti molto commoventi che culminano con la Cumprunta, l’incontro tra Maria e il Cristo Risorto. Si svolge così: San Giovanni porta per ben tre volte la buona novella alla Madonna che, vestita a lutto, si muove per andare incontro al figlio risorto. Appena lo vede lascia cadere il mantello nero e si fa vedere spendente nel suo abito azzurro. A Pasquetta e fino al martedì di Pasqua, si tiene la Fiera della Galilea. Tra dicembre e gennaio ogni quartiere della città crea presepi di vario genere e a Carnevale si raddoppia, poiché, anche in questa occasione, i quartieri di Soverato diventano sede di allegri cortei di carri allegorici e sfilate di maschere. Ogni ultima domenica del mese viene organizzata la Fiera dell’antiquariato e del modernariato, in corso Umberto.

Terra e mare per le ricette di Soverato, saporite come vuole la tradizione calabra. Tra i primi da ricordare gli spaghetti cu "l'agghiu e l'ogghiu", aglio e olio e peperoncino, pasta ccu finuocchiu, cucinata con il finocchio selvatico lessato, minestra "ccu llu gambariellu du prisuttu", patate, fagiolini verdi, cipolla, aglio, sedano, un osso e cotenne di prosciutto casereccio, e le lagane dell’Ascensione, fettuccine larghe cotte nel latte. Le perciatelle, spaghettoni di farina bianca di grano duro, sono condite con ragù di carne trita di maiale e abbondante pecorino.

La minestra "e cucuzza" è invece una zuppa in cui la zucca è fatta cucinare con pomodori e peperoncino, alla fine della cottura generosa ricotta pecorina stagionata grattugiata. La spaghettata "du piscaturi calabrisi" è un mix di calamari, gamberi, cozze, vongole, olive bianche snocciolate, capperi, basilico e concentrato di pomodoro. Da provare, la pasta con ricci di mare e l’insalata di riso dell’Assunta, peperoni, piselli, acciughe, olive verdi e nere.

Tra i piatti di carne c’è il "morseddu", interiora di maiale in salsa di pomodoro aromatizzata con abbondante pepe rosso e peperoncino piccante, servita su pani tagliati a metà. E anche il "crapettu arriganatu", cioè un cosciotto di caprettocotto alla brace, spennellato con una salsa di olio d'oliva, aceto e pepe usando un mazzetto d'origano come pennello.

Una particolarità, il capretto ripieno di spaghetti al forno, la cui pasta è condita con un sugo cucinato con le interiora dell’animale. Tra i piatti di pesce, l’insalata di acciughe sott’olio con peperoni e altre verdure sott'aceto, olive schiacciate e snocciolate, tonno sott'olio, il tutto condito con olio piccante. Le sarde ripiene e fritte, le aguglie gratinate con pan grattato e aglio, il pesce spada arrosto spolverato di peperoncino in polvere, il tonno fresco alla marinara con pomodoro, basilico e peperoncino, le cernie al pomodoro piccante, servite fredde o calde. Tra i dolci, i fichi secchi ripieni di mandorle, il torrone gelato, la torta di mandorle, le zeppole e la pignolata. Tra i liquori, qui sono specializzati nel nocino, fatto con le noci acerbe.

Il nome della città di Soverato deriva dalla presenza di querce sughere.

Una città moderna con il cuore immerso in un lontano passato, Soverato, vivace e assai vitale nelle sue manifestazioni, dalle sagre agli eventi culturali e religiosi che coinvolgono tutti i cittadini. Un luogo che unisce con garbo le sue due anime, la contemporanea, con i servizi balneari di alto livello, e l’antica, con il suo parco archeologico dove rincorrere le gesta dei primi abitatori di qui.

Un territorio bellissimo e anche fragile, come mostra Soverato Vecchia, abbandonata per il terremoto ma mai dimenticata. Un posto dove da qualche anno è stato istituito un parco marino, Baia di Soverato, dedicato ai cavallucci marini che numerosi vivono in questo loro eden marino. Mica è un caso, se preferiscono spiagge lunghe e variegate e acque cristalline.

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