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Descrizione

IL TEMA

Il rapporto con la natura oggi viene considerato di fondamentale importanza per il benessere individuale e sociale. Spesso mancano, però, adeguati strumenti per trattarlo e viverlo in tutte le sue dimensioni. A tal fine gli approcci suggeriti dalla scienza e dall’arte, tra di essi apparentemente estranei, convergono efficacemente per suggerire adeguate ipotesi interpretative della realtà, per escogitare strumenti adeguati di intervento e, infine, per addentrarsi sempre più, con curiosità rispetto e ammirazione, nel mistero del cosmo e della vita. L’arte e la scienza ci pongono alle soglie di un mistero che intimamente ci abita e che riconosciamo in ciò che ci circonda, facendoci apprezzare ciò che è “altro” da noi, riconoscendolo come una diversa espressione della stessa origine. Due grandi fisici del Novecento ce lo insegnano: Einsten quando affermava che “Nessuno può sottrarsi a un sentimento di riverente commozione contemplando i misteri dell'eternità e della stupenda struttura della realtà”; e Weisskopf, che sosteneva che «L'arte e la scienza hanno questo in comune: esse forniscono un significato ed un senso all'esperienza umana».

IL PROGRAMMA E I RELATORI

Il seminario inaugurale si svolgerà mercoledì 17 maggio alle ore 16:00, sul tema “La biodiversità nell’invisibile: come i microbi hanno plasmato il mondo e noi”. Relatore sarà Francesco D’Aleo, Biologo Specialista in Microbiologia e Virologia, attualmente Dirigente presso l'UOC di Microbiologia e Virologia del Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria. D’Aleo prenderà spunto da un recente “manuale amichevole sulla vita in millesimi di millimetro”, di cui è coautore, per trattare un argomento spesso eluso nella trattazione scientifica e malinteso nella comunicazione: la biodiversità dei microrganismi. Oggi si enfatizza l’attenzione rivolta ai virus e batteri, specie ai germi patogeni, dimenticando che lo studio dei microrganismi e della loro biodiversità rappresenta un affascinante viaggio scientifico in un microcosmo importante per comprendere le origini della vita stessa sul pianeta e la molteplicità delle sue diverse manifestazioni ed evoluzioni, nell’uomo, nelle altre specie, nell’ambiente circostante. Un viaggio nella biosfera terrestre e che attraversa anche il tempo, circa tre miliardi e quattrocento milioni di anni, per poter dire con la stessa meraviglia di Pasteur: “In natura, il ruolo dell’infinitamente piccolo è infinitamente grande”.

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