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Descrizione

Nota sin dall’antichità, è una delle due miniere presenti in Calabria. Il primo a parlarne fu Plinio il Vecchio (23-79 d.C.), che ne colloca il sito nel territorio di Balbia, l’attuale Altomonte. A quei tempi, il salgemma pare abbondasse in quantità così considerevole da affiorare sulla superficie sabbiosa.

La Miniera di Lungro racconta una storia millenaria, documentata da reperti archeologici rinvenuti nel sito minerario (cocci di vasellame, punte di ossidiana, manufatti in terracotta di epoca greca e romana) ed è assai presumibile pensare ad uno sfruttamento ed utilizzo delle sue risorse sin dal Neolitico, e poi ancora in età magno-greca (Sibari) e durante l’età imperiale romana. Le vicende della Miniera e la sua stessa proprietà seguono il corso delle dominazioni e della storia da Federico II, al Regno Delle Due Sicilie, ai Re Sabaudi sotto i quali assume la denominazione di Reale Miniera di Salgemma di Lungro. Con la Repubblica Italiana la Miniera passa sotto i Monopoli di Stato, ed è attualmente proprietà del Comune di Lungro. Restaurata e resa fruibile al pubblico insieme al Museo Storico della Miniera di Salgemma, da alcuni anni fa parte del Circuito Nazionale delle Miniere dismesse e del “Progetto ReMi” dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) che si propone il recupero e la valorizzazione di queste interessanti e spesso trascurate espressioni del patrimonio storico-culturale dei nostri territori.

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  • 27 Luglio 2024 7:39 ora locale

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