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Descrizione

Un’antica e misteriosa cività, si presume quella del popolo dei Pelasgi o “popolo del mare”, migrò dall’Asia Minore verso occidente e, tra il 5000 e il 3000 a.c, costruì lungo i loro percorsi delle città ciclopiche e opere megalitiche, di cui a noi è rimasto ben poco.

Ne parla anche Omero nell’Odissea, chiamandoli il popolo dei Feaci.

Erano dediti alla metallurgia e si inoltravano nei territori interni per procurarsi le materie prime. Le Serre Joniche erano ricche di argento, rame e alluminio, fu questo il probabile motivo che li fece arrivare.

Dopo un recente incendio nel 2002 che disboscò l’area adiacente al comune di Nardodipace (VV) vennero alla luce questi tesori.

Da subito furono considerate dalla maggior parte degli studiosi dei Dolmen, cioè delle strutture rocciose create dall’uomo, pietre di granito enormi impilate l’una sull’altra. Non si sa come abbiano fatto a quei tempi a trasportare pietre così grosse, si parla di circa 200 tonnellate ciascuna, né per cosa fossero utilizzate, motivi religiosi, astronomici, sepolcrali?

Inoltre queste pietre sono posizionate l’una sull’altra senza l’uso di malta e hanno resistito per millenni, solo i terremoti e l’incuria dell’uomo hanno potuto danneggiarli.

Questo sito a Nardidipace è un tesoro inestimabile che necessiterebbe di ulteriori studi e scavi, si pensa che queste strutture possano essre solo la punta dell’iceberg di area archeologica molto più vasta. Potrebbe celarsi una sorta di Machu Picchu calabrese per intendere la grande portata del ritrovamento.

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