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Descrizione

La peculiarità che distingue Bisignano è quella che i quartieri pur rinnovati nei suoi aspetti abitativi non hanno subìto alcuna variazione perimetrale tale da stravolgerli. La Giudecca, San Domenico, Piazza Concordia, San Pietro, San Zaccaria, Cittadella Coscinale, sono i quartieri rimasti suggestivi in quanto hanno conservato la perimetria del vecchio sito. Salendo sulla Collina Castello, un tempo sede della fortificazione, scomparsa in seguito ai numerosi terremoti, si può ammirare la splendida Valle del Crati. La Collina Castello, abbassata di circa 40 m, ospita il Municipio, il Poliambulatorio, La palestra comunale, la Direzione Didattica, la scuola elementare denominata appunto “Collina Castello”ed una area adibita a verde attrezzato.

Salendo dalla provinciale del campo sportivo si arriva per prima al Convento della Riforma, posto su di un colle in posizione un tempo isolata. Vi si accede attraverso una strada in salita che ha sostituito quella antica fatta in pietra, posta quasi a fianco. Fondato dal B. Pietro Catin nel 1222 il convento conserva poco dell’architettura gotica di quel tempo; la chiesa è caratterizzata da due navate, una principale, sostenuta da colonne di stile dorico che si completa con uno splendido abside dove è posizionato un magnifico Crocifisso in legno  ed una secondaria dove sono collocate due cappelle, una dedicata alla Madonna delle Grazie e l’altra con due statue che ritraggono il Sant’Umile da vivo e da morto. Il soffitto della navata principale è interamente decorato con affreschi che rappresentano momenti della vita di Sant’Umile.  Alla destra dell’altare è situata la nicchia che conteneva l’urna contenente le ossa del Santo, sottratta da ignoti nel 1977. Il Crocifisso, di cui prima si è accennato, fu scolpito da Frate Umile da Petralia nel 1637, mentre la statua della Madonna è in marmo finissimo e fu attribuita alla scuola di Antonello Gagini sec. XVI. Inoltre un quadro raffigurante il martirio di San Daniele Fasanella, attribuito alla scuola di  Luca Giordano. Da visitare e ammirare è infine il magnifico chiostro posto a fianco del convento, dove sulla colonna originale è possibile leggere l’anno della costruzione, il 1222. Passato il Convento, su per via Muccone, sulla sinistra è situato il Rione Giardini, mentre sulla collina a destra vi è il quartiere San Pietro, a cui vi si accede attraverso la famosa “silica”,  una strada in pietra oggi ricoperta di cemento. A seguire, sullo stesso versante, vi è il sito del quartiere San Zaccaria, con il suo palazzo Boscarelli. Di fronte al palazzo vi è la famosa “filatella”, una schiera di case basse un tempo supporto delle attività di palazzo. Si arriva così al Viale Roma dal quale si può partire per visitare il resto del paese.

Ai margini del Viale Roma si può ammirare il palazzo Gallo, edificato i primi anni del 1600; i muri con due metri di spessore, il portale in tufo, il cortile con la ringhiera in ferro battuto ed il balcone a pancia anch’esso in ferro battuto sono le caratteristiche più importanti dell’edificio. A seguire si scorge il quartiere Giudecca dove è d’obbligo visitare la bottega della famiglia De Bonis, celebri maestri liutai, la cui tradizione prosegue ancora oggi con il maestro Vincenzo.

Proseguendo per la strada principale sulla destra troviamo il quartiere San Domenico, ricco di viuzze caratteristiche che conducono alla suggestiva Piazza Concordia; di fronte vi è la chiesa di San Domenico, un tempo convento dell’Annunziata dei Domenicani fondato nel 1475; distrutta a causa del terremoto del 1887 .

Ripartendo dal Viale Roma per  via Vittorio Veneto, si percorre l’unica strada che un tempo vi era in Bisignano. Sulla sinistra si accede prima alla Cittadella e poi alla Coscinale. Sulla destra alla fine del corso si intravede il palazzo Granata-Rende, antico, in mattoni e pietra. Si arriva così al rione Piazza, con il suo palazzo ove un tempo dimorò uno dei principi Sanseverino. Proseguendo per Piano si arriva alla Cattedrale con annesso Episcopio che risale al tempo della caduta dei Vescovadi di Turio. Piu' volte ricostruita a causa dei terremoti, conserva ancora oggi l’arco della porta gotica e il portale anch’esso in stile gotico, rifatto a cura del vescovo B. Sculco all’indomani del 1797. La chiesa è costituita da tre navate, la centrale presenta una cappella sfondata con un affresco raffigurante l’Assunzione di Maria in cielo. Nella sagrestia vi sono invece i ritratti di alcuni vescovi che si sono succeduti nella sede episcopale. Attaccato vi è l’antico seminario, che per alcuni anni è stato sede dei corsi di liuteria del maestro Vincenzo De Bonis.

Dal rione Piano si arriva alla chiesa di San Francesco di Paola, posta all’estrema periferia del paese, si presentava un tempo isolata, mentre oggi per via dell’espansione edilizia è circondata da un nuovo quartiere nato ai lati della strada di accesso alla chiesa che dal Santo ha preso il nome. Venne edificata nei primi anni del 1500.

Da Piazza si accede poi in via San Simone, altro quartiere dalle suggestive viuzze, con il suo palazzo Trentacapilli costruito pare ad opera dei fratelli Ruggeri, famosi architetti della metà del 1800; di forma rettangolare, con il portale in pietra tufacea, ampio atrio con scalinata anch’essa in pietra tufacea, ringhiera in ferro battuto.

Per chi desidera il contatto diretto con la natura, si consiglia di far escursioni nella zona a monte di Bisignano, ovvero a Gallice, Serramato, Pantano, che rappresentano i luoghi incontaminati e di immensa bellezza paesaggistica. La zona a valle è solcata dal Crati e dal Muccone.

A causa di una cattiva condotta urbanistica che non ha preservato il territorio comunale dall’abusivismo edilizio anche se cosidetto “di necessità”, Bisignano non annovera importanti siti archeologici. Testimonianze arcaiche di siti funebri sono state rinvenute in C.da Acqua di Fico, mentre tra i ritrovamenti  ricordiamo vasetti di terracotta, monete italo-greche, romaniche e tarantine che riscontriamo nella “Monografia di Bisignano del Pagano”. Di altri oggetti rinvenuti ce ne informa il Curia nel suo volume “Bisignano nella storia del Mezzogiorno…”. Poche le testimonianze archeologiche del territorio presenti nel museo archeologico di Sibari.

Tra i personaggi illustri di Bisignano ricordiamo Lucantonio Pirozzo (Frate Umile da Bisignano 1582-1637). Entrato nella storia e nella fede religiosa per le sue capacità taumaturgiche, il frate francescano iniziò il suo noviziato nel convento di Mesoraca nel 1609. La notizia delle sue straordinarie doti mistiche, raggiunse papa Gregorio XV il quale nell’anno 1621 lo volle a Roma, ove rimase anche sotto il pontificato di Urbano VIII. Una vita fatta di stenti e privazioni lo portò ad una morte dolorosa. Nel 1881 fu pubblicato il Decreto di Beatificazione. Il 19 maggio del 2002, domenica di Pentecoste, è stato Canonizzato da Papa Giovanni Paolo II in San Pietro a Roma.

Comune Bisignano

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