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Descrizione

Ad Acri si giunge dalla media valle del Crati, da percorrere in circa mezz’ora,la strada dopo un breve tratto pianeggiante, va in salita tra campagne coltivate con uliveti per raggiungere la vallata del Crati. La città si presenta estesa su tre colli; il borgo antico è Padìa con la torre civica detta (rocca dei bruzi) e la chiesa matrice di Santa Maria Maggiore), i quartieri di Picitti (quartiere dei greci) e Odivella si inerpicano fino alla cima dell’antico castello, fortezza posta a guardia della profonda valle dei fiumi Mucone e Chalamo. Il simbolo araldico della città di Acri, sono tre monti, sormontati da tre stelle, con la dicitura, “Acrae,Tri Vertex, Montis Fertilis, U.A. (Universitas Acrensis).

La parte più consistente del territorio di Acri è dominata dalla Sila Greca. L’altra parte del territorio si restringe sui costoni della Presila e lungo tutta la vallata del Mucone e del Chàlamo,i maggiori affluenti del Crati. La città di Acri è situata a 720 m s.l.m., il suo territorio si estende per oltre 20.000 ettari, nel censimento del 1991 contava 23.190 abitanti, attualmente la sua popolazione di circa 22.989 abitanti.

Il clima è caratterizzato da inverni abbastanza rigidi, con possibilità di precipitazioni a carattere nevoso, mentre le estati sono in genere calde e soleggiate. Il paesaggio presenta una grande quantità floreale e di essenze arboricole, e a pochi chilometri i boschi di castagno lasciano il posto alle foreste di pino silvestre , pino mugo e pino nero calabro e lungo le strade in primavera infiorescenze di ginestra italica, malva selvatica, e di erica.

Museo del Beato Angelo
La figura del Beato Angelo di Acri si inserisce nel periodo della dominazione spagnola, negli ultimi trenta anni del XVII secolo e nel momento in cui il regno di Napoli riacquistò la propria indipendenza politica con l’ascesa al trono di Carlo III di Borbone.

Nato ad Acri (ove esiste ancora oggi la sua casa natale restaurata e trasformata in cappella negli anni Quaranta del Novecento), il Beato si chiamava Lucantonio Falcone e, nato nel 1669, entrò più volte nell’Ordine dei Cappuccini ma fu la terza quella della vocazione. Divenuto sacerdote nel 1700 egli si dimostrò non solo un grande predicatore ma anche un abile diplomatico e un uomo di grande lungimiranza portando a compimento intricate questioni. Ottenne, a ragione, il titolo di “Apostolo delle Calabrie”.

La città di Acri, che gli diede i natali, e la chiesa del Beato Angelo che si erge maestosa

nel paese, hanno inteso rendere omaggio alla sua figura e soprattutto veicolare quanto più possibile la sua grande opera di predicazione e di spirito cristiano, istituendo un piccolo ma suggestivo museo nei locali dell’ex chiesetta del Beato Angelo (annessa a quella attuale).

Museo dell’antica civiltà contadina
Allestito nella sala a pian terreno dello storico Palazzo Falcone, il museo è stato realizzato con la raccolta di strumenti e attrezzi dell’antica società locale.

Comune di Acri

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