Descrizione
Le potenzialità curative delle acque termali, conosciute come “Antiche Acque Sante”, erano note fina dai tempi remoti, poiché furono utilizzate dall’antica città di Locri Epizephiri.
Gli antichi locresi, facevano pervenire le acque nella loro città magno-greca mediante un acquedotto costruito lungo la sponda della fiumara di Gerace.
Per la loro ubicazione e per i noti eventi storici, vennero attribuite a Locri Epizephiri, successivamente a Gerace, a Gerace ed Antonimina ed in ultimo ad Antonimina e Locri.
Persino Plinio, per cui Locri era “La porta d’Italia” fece menzione delle acque termali dell’antica città.
La grande efficacia terapeutica di queste acque fu dunque rinomatissima presso gli antichi, che ne scrissero a lungo: nel XVI sec. Lo storico Gabriele Barrio, nel volume “Antiquitate et situ Calabrie” così ne fa menzione: “Questa città (Gerace) è ricca di ottime sorgenti di acque solfuree e salse, utili per molte malattie ed in particolare giovano per curare la sterilità delle donne”.
Le acque sgorgano costantemente a 36 gradi di temperatura e sono batteriologicamente pure. Essa è sottoposta ad esami batteriologici periodici ed esami chimico fisici presso l’Istituto di Igiene dell’Università di Messina.
Le proprietà biologiche di queste acque sono quelle caratteristiche delle acque clorurate-solfato-alcaline con tracce di jodio, isotoniche e lievemente ipotoniche. Sono in fase di autorizzazione le cure per uso idropinico il che consentirà di fruire di effetti catartici, lassativi, colagoghi, coleretici, colecistocinetici, stimolanti di vario grado, a seconda della concentrazione dell’acqua usata. Sono impiegate per bagni, fanghi e per via transmucosa con benefica azione risolvente, detergente e stimolante delle difese organiche e del ricambio generale, trovando quindi indicazione nei postumi di processi infiammatori cronici di qualsiasi origine (FEDERICI).
Località
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Piazza delle Terme, 89040, Bagni-minerali, Antonimina RC, Italia
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